Esistono diverse modalità con le quali possiamo lavorare in questo senso. Possiamo ricorrere a un massaggio decontratturante che viene eseguito, in base alla zona che deve essere massaggiata, con una serie di manovre più o meno profonde che hanno lo scopo sia di richiamare sangue nella zona (e quindi portare ossigeno al muscolo) sia andando a lavorare per sciogliere la contrattura (che si manifesta con una ipertonia del muscolo stesso) delle fibre muscolari. Grazie anche ad altre manualità specifiche viene riattivata inoltre la microcircolazione più superficiale. Il calore generato dalle manovre, unito al maggiore apporto di ossigeno, permettono al muscolo di rilassarsi e sciogliere, quindi, la problematica.
Un altro massaggio molto utile in tal senso è quello posturale. Con questo tipo di massaggio vengono sollecitati i Trigger Points. I punti Trigger (detti anche punti “grilletto”) sono delle piccole masse (una sorta di noduli) dolorose all’interno della fascia di un muscolo. A tal proposito, per rendere più chiara la definizione, immaginiamo di indossare una tuta molto aderente. La tuta rappresenta la fascia muscolare. Se noi pizzichiamo una zona della tuta, questa dovrà per forza tendersi in quel punto. La tuta tesa in un punto specifico rappresenta il trigger point. Questa zona, normalmente, si presenta dolorosa al tatto e, spesso, il dolore dato da questo trigger si manifesta in un’altra zona del corpo. Ovviamente, se siamo di fronte a un punto doloroso, ne conseguirà che la nostra postura sia coinvolta e sbilanciata. Ecco quindi che il trattamento di questi punti può aiutarci a sciogliere la contrattura e ripristinare il giusto bilanciamento corporeo.
Un’altra tecnica utilizzata per sciogliere le contratture è quella del taping elastico: in questo caso vengono applicate delle bende adesive ed elastiche che vengono posizionate in determinati punti del corpo, tendenzialmente nella zona dove si manifesta la contrattura. In questo modo viene attivata una stimolazione in grado di creare spazio nei tessuti e di conseguenza sciogliere la contrattura.
Possiamo ricorrere anche a un trattamento di Polarity che sfrutta, tramite le mani dell’operatore, gli effetti del campo magnetico del corpo del ricevente, come se fosse una sorta di magnetoterapia. Con questa modalità si va a sciogliere la problematica tramite degli impulsi che andranno a lavorare sui muscoli coinvolti.
Tra le altre tecniche utilizzabili per sciogliere le contratture, una menzione a parte meritano il trattamento connettivale e la coppettazione. Ambedue queste tecniche hanno come finalità quella di staccare le aderenze del tessuto connettivo facendo ripartire fluidamente la circolazione sanguigna e la relativa ossigenazione dei tessuti. Come già spiegato in precedenza, il maggior afflusso di sangue, generando un maggiore calore, scioglie le contratture del tessuto muscolare.
Ovviamente, oltre a questi trattamenti, bisogna che la persona, dopo aver ricevuto il trattamento, stia a riposo. Per accelerare la fase di recupero sarebbe auspicabile che venga seguita una opportuna attività di riabilitazione muscolare a seconda dell’entità e delle cause che hanno causato la problematica. Oltre a questo è consigliabile anche una adeguata attività aerobica che favorisca l’afflusso di sangue seguita da esercizi di stretching. Sempre per favorire l’apporto di sangue, e quindi di ossigeno, sono consigliati anche degli impacchi caldi nella zona interessata.